L'immagine corrente di V. Fazio-Allmayer è legata alle avventure dell'attualismo come seguace-continuatore della lectio gentiliana, come figura della prima generazione attualistica, come esponente di quella “Destra” dell'attualismo che fece da contraltare alle radicalizzazioni della “Sinistra”. Sono le tesi che, dagli studi di Sciacca sulla filosofia italiana fino a quelli di Negri sull'attualismo, hanno tenuto il campo su Vito Fazio-Allmayer.
Si può parlare di identità di filosofia e pedagogia a diversi livelli. In primo luogo, a livello epistemologico. È, questo, un livello in cui la filosofia non è da intendersi come sistema o come prodotto del pensiero, e di un determinato pensiero, ma come istanza critica, habitus mentale che induce il soggetto pensante a rimettere in discussione ogni cosa: ogni soluzione raggiunta, ogni risultato conseguito, ogni sapere acquisito e/o codificato, ogni verità vissuta come certa e definitiva; cioè la filosofia come coincidente con l'atto stesso del filosofare.
Il tema di fondo del nostro Convegno tende a riproporre un problema antico, per lungo tempo apparso inattuale e addirittura rimosso: il problema del “legame” fra pedagogia e filosofia. E tende quindi, proprio in virtù di una riformulazione corretta e significativa fra linguaggio filosofico e linguaggio pedagogico, a rivedere il senso della strumentazione teorica e, perciò, a ridefinire anche i rapporti fra la pedagogia e le scienze.